HA FATTO IL BOTTO

Mia madre ha distrutto la macchina, ha cinque costole fratturate, diversi ematomi e ovviamente è bloccata su un letto di ospedale.

Il tipo servito e riverito e viziato che sono, ora si ritrova da solo. E deve pulire, stirare etc etc. Ma non è quello. Non pensavo a quello. Pensavo alla lontananza. Pensavo alla mancanza. Fisica e mentale. Alla mancanza. Alla paura di non averla vicina. Pensavo a quello.

Il 16 agosto, gran brutto giorno, arrivare lì e ritrovartela sdraiata su una barella. Paura. Dentro ad un'ambulanza. Vedere che non respira bene. Girare lo sguardo e notare che della macchina è rimasto ben poco. Che della macchina che l'ha tamponata è rimasto tutto tranne il cofano, che dentro c'era una bambina. E che la bambina sta bene. Che la polizia ti dice che la tizia correva come una pazza, e no, nessun segno di frenata. Non ha visto. Forse non ha neanche pensato che poteva esistere un semaforo.

E ritrovare tua madre spaventata su una barella con lo sguardo perso nel vuoto che ti dice soltanto di stare male e "ti voglio bene". Stai zitta che è peggio. E nella stanza bianca sentirti dire che tua madre è una donna forte. Si sono forte, lo devo essere, c'è ancora lui e poi lei da guardare.

Pensavo a questo.